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Concetto

Presentare un libro è un momento importante. Raccontare al pubblico com'è nato, di cosa parla, quando s'è deciso di scriverlo. Informazioni cruciali perché il libro prenda forma, venga capito, susciti interesse, ancor prima d'essere letto. Eppure un momento così determinante viene spesso organizzato e gestito in maniera non adeguata al suo fine. Anzi, capita di frequente che la presentazione di un libro sia noiosa, poco stimolante, troppo lunga. Oltre all'autore, intervengono giornalisti e moderatori secondo uno "schema" che solo di rado interessa veramente il pubblico presente. Tanto che, nella maggior parte dei casi, non vede quasi l'ora che l'evento finisca per comperare (forse) la propria copia, farsela autografare (ormai con poco entusiasmo) e svignarsela a gambe levate. Ecco. Questo è ciò che accade nel novanta per cento delle presentazioni di libri. A meno che non si rivoluzioni completamente questo approccio. E ci si affidi a regole diverse. Ereditate da un antico e nobile sport, il pugilato. Per trasformare radicalmente noia e sbadigli in vere emozioni e autentica partecipazione. Questo è il boxeo literario. Un concetto nuovo e originale, un format incisivo e di grande effetto scenografico affinché di una presentazione e, soprattutto, del suo libro rimanga un ricordo indelebile. Come di un incontro di pugilato. 

Boxeo literario, Steven Forti, Emanuele Cimatti, Vasco Rialzo

Ma è vero che servono i guantoni?

Non necessariamente, ma sono graditi. Insieme al resto dell'abbigliamento tecnico del pugilato. A cui si aggiungono il ring, il giudice, l'arbitro, la ring-girl, il broker, il gong, i round. Oltre a destro, sinistro, gancio, montante e così via, senza esclusione di colpi. L'importante è essere pronti e ben preparati. Perché, una volta sul ring, bisogna dare il massimo. E aggiudicarsi l'incontro. Vincendo con il proprio libro. Tra gli applausi e l'entusiasmo del pubblico. Gong!

E perché boxeo literario (e non una qualunque boxe letteraria)?

Perché è originale e innovativo, perché unisce piacevolmente letteratura e teatro, perché segue fedelmente il proprio canovaccio, perché ha una scenografia straordinaria, perché fa parte del progetto “Bolonia enamora Barcelona y... viceversa”, perché ha uno staff professionale (presentatori, attori, deejay, scenografi, etc.), perché è internazionale, perché conta su prestigiosi e rinomati ring (locali notturni, librerie, club, etc.), perché è una rappresentazione versatile e adattabile, perché i protagonisti si scambiano abilmente i ruoli, perché è sponsorizzato dalla società sportiva “Sempre Avanti”, perché è stato ideato tra Barcellona e Bologna, perché è unico e inimitabile, perché l’improvvisazione non manca mai, perché coinvolge il pubblico, perché fa ridere, perché i suoi ideatori sono due folli, perché dà risalto anche a libri dimenticati o datati, perché se ne parla sui giornali, perché è amato dalla gente, perché riscuote sempre successo, perché è ricco di sorprese, perché i premi sono assurdi, perché le sue musiche sono bellissime, perché un incontro di boxeo literario è indimenticabile.

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